…il congresso va già avanti da qualche ora, ma vale la pena di aspettare: Paolino Maria Quattrone, Provveditore della Calabria, sta per intervenire. E quando prende lui la parola, vale la pena di stare attenti, perché da lui futilità, banalità o formalismi non verranno espressi; lui è uno che ci crede, uno di quelli che oltre alla “faccia” ci mette anche il cuore e prende i suoi rischi. Ma è proprio per questo che prima ancora che venga ad accomodarsi – con la sua postura caratteristica, da uomo fisicamente grande, stanco, ma eretto – l’uditorio è già in posizione con le mani aperte per salutarlo con un applauso che riesploderà grato alla fine dell’intervento.
Non era possibile non sentirlo amico…uno dal quale si poteva attingere coraggio a svolgere il proprio lavoro in un contesto abitato da precarietà, scarsità di risorse e sovraffollamento. Ma lui era anche un manager; uno che (chiudendo le narici per non provare talvolta nausea, riguardo alle
irrazionalità del sistema) diceva “calma, ragioniamo, vediamo cosa abbiamo a disposizione ed utilizziamolo al meglio.”
Se piange chi ha avuto il privilegio di affiancarglisi con frequenza non elevatissima, sicuramente inconsolabili saranno i suoi stretti collaboratori, quelli che ogni giorno potevano respirare la sua saggezza e l’elevatissimo senso dello stato e di servizio che sapeva esprimere.
E’ difficile, difficilissimo scrivere oggi…ma è doveroso!
Te ne sei andato per ragioni a molti di noi non note. Di sicuro non eri entusiasta per come le cose andavano avanti; forse la tua pazienza stava per finire o si era esaurita; o forse con la mente andavi all’insegnamento di Chi ci ha detto che persino il seme che muore può offrire molto frutto.
Una promessa, carissimo amico, te la faccio, sapendo di potere parlare a nome dei tanti medici della Lombardia e del Nord Italia che ti hanno conosciuto: non ti dimenticheremo e ti dedicheremo tutti i piccoli-grandi successi che raggiungeremo, certi che ciò sarà dovuto anche alle poche, splendide, persone che come te animano questo nostro difficile ambito.
Una fede incrollabile nei valori civili di questo nostro paese…quelli per i quali in tanti – da eroi –sono morti, per non consentire alla barbarie ed alla dissoluzione di prevalere.
Vorrei e vorremmo dirti tante altre cose, ma questo è giusto che ritorni ad essere il momento del silenzio. E’ giusto che il rispetto per te e per i tuoi cari prevalga su tutto.
Nei nostri incontri, idealmente, un posto d’onore ci sarà sempre per te e se fisicamente non riusciremo a vederti, con i nostri interventi e soprattutto con il nostro impegno cercheremo di darti voce.
Addio, amico, addio.
Segretario Regionale per l’Italia Settentrionale
Dottor Angelo Donato Cospit
Sezione Lombardia
27/07/2010