Cari colleghi ed operatori sanitari penitenziari
nel 2000 un gruppo di operatori e colleghi – facendo sintesi dell’impegno e delle esperienze maturate in un lungo arco di tempo – fondò la SIMSPe, ritenendo che
porre la cultura professionale e la formazione al centro del dibattito sulla medicina penitenziaria fosse il modo più efficace per
1) rendere visibile quanto di buono e con grandi sacrifici veniva fatto all’interno delle carceri, da chi vi operava;
2) essere di stimolo anche alle istituzioni affinchè (sulla base di dati rigorosamente registrati) comprendesse con maggiore lucidità le problematiche sanitarie e potesse quindi affrontarle in maniera più efficace;
3) consentire la valorizzazione delle realtà e dei comportamenti professionalmente più esemplari e validi, permettendo di distinguerli da quelli meno virtuosi e potenzialmente lesivi dell’immagine professionale di tutti.
07/12/2006