Un passo avanti e due indietro. Il passaggio organizzativo del sistema sanitario penitenziario alle Regioni procede a passo incerto. Ma procede. All’appuntamento del 1° ottobre
quasi tutte le Regioni a statuto ordinario si sono fatte trovare pronte con le delibere di acquisizione del Dpcm 1° aprile 2008 pubblicate nei rispettivi «Bollettini Ufficiali».
Ma il passaggio in molti casi è ancora una scatola vuota, privo com’è dei provvedimenti attuativi che stabiliscono l’operatività di Asl e penitenziari. Le Regioni più
veloci hanno presentato modelli gestionali diversificati, specchio della situazione economica e metodologica propria di ciascun territorio.
Se, a domanda esplicita sul passaggio, tutte le Regioni rispondono che ci stanno lavorando, una positiva conferma viene da quelle alle prese con i piani di rientro:
Campania, Lazio, Liguria e Abruzzo hanno già deliberato il recepimento delle competenze, il Molise idem, ma ha il Piano sanitario in fase di verifica presso iministeri
dell’Economia e del Welfare. Campania e Lazio, in particolare, non potevano fare altrimenti visto che sul proprio territorio insiste un numero record di detenuti, rispettivamente
6.934 in Campania e 5.359 nel Lazio.
Lucilla Vazza