All’ On. Presidente della Regione Lazio
Al Sig. Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Al Sig. Provveditore Amministrazione Penitenziaria del Lazio
Al Sig: Garante per i Diritti dei Detenuti della Regione Lazio
LORO SEDI
LETTERA CIRCOLARE
Nella G.U. n. 126 del 30 maggio 2008 è stato pubblicato il D.P.C.M. 01 aprile 2008 ” Le modalità, i criteri e le procedure per il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, delle risorse finanziarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature, arredi e beni strumentali relativi alla sanità penitenziaria” in attuazione dell’Articolo 2, comma 283, Legge 24 dicembre 2007, n. 244” ( Finanziaria 2008).
Dal 14 giugno 2008 sono state trasferite al Servizio sanitario nazionale tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria e dal Dipartimento della Giustizia minorile del Ministero della giustizia .
E’ stata emanata la direttiva da parte del Ministero del Tesoro che trasferisce dal 01 ottobre 2008, i finanziamenti relativi all’assistenza sanitaria alle persone detenute dal Ministero della Giustizia al Ministero della Salute.
Nella Seduta della Conferenza Unificata del 31 luglio 2008, presieduta dal Ministro per i rapporti con le Regioni, è stato deliberata la “ Costituzione di tavoli tecnici di lavoro tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome e le Autonomie locali con funzioni istruttorie, di raccordo, di consultazione e concorso alle attività della Conferenza Unificata in materia di attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 aprile 2008 .”
La Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria – SIMSPE ONLUS , fin dalla sua fondazione nel 2000 , ha considerato favorevolmente il transito delle competenze dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale, avendo ben presenti le opportunità e le possibilità di sviluppo che tale riforma avrebbe comportato in termini di assistenza alla popolazione detenuta, e per questo si è resa parte attiva nella discussione e nelle proposte .
Tra i punti discussi in questi lunghi anni di lavoro, per dare concrete possibilità di riuscita ai nuovi modelli regionali di assistenza sanitaria nelle carceri , si era convenuto sulla necessità di valorizzare l’esperienza e la professionalità del personale medico , infermieristico e tecnico che opera nelle carceri ( in qualche caso da decenni).
Tutto ciò il legislatore, nel citato D.P.C.M., lo ha recepito all’art. 3 comma 4 :
“ I rapporti di lavoro del personale sanitario instaurati ai sensi della legge 9 ottobre 1970, n. 740, sono trasferiti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia, alle aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale nei cui territori sono ubicati gli istituti e servizi penitenziari e i servizi minorili di riferimento, mantengono la stessa tipologia e durata e continuano ad essere disciplinati alla legge 9 ottobre 1970, n.740. Tali rapporti, ove siano a tempo determinato, sono prorogati per la durata di dodici mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto. I rapporti a tempo indeterminato potranno essere ridisciplinati con contratti individuali, stipulati tra le competenti Azienda sanitarie ed il personale interessato, nel rispetto della normativa applicabile al Servizio sanitario nazionale ed in conformità ai modelli organizzativi adottati dalle singole Regioni nei rispettivi ambiti di autonomia, compatibilmente con le risorse finanziarie complessivamente disponibili allo scopo.”
Suscita quindi stupore e irritazione la iniziativa di alcuni funzionari ASL che vorrebbero mutare dal 01 settembre 2008 la natura delle convenzioni in atto con personale medico e infermieristico che ha in atto una convenzione con il Ministero della Giustizia, invece di limitarsi a trasferire tale convenzione alla ASL , come stabilisce il DPCM. La posizione giuridico amministrativa , ai sensi della ancor vigente normativa della L 740/70, permane tale fino a scadenza o fino a quando “potranno essere ridisciplinati con contratti individuali, stipulati tra le competenti Azienda sanitarie ed il personale interessato”.
La iniziativa assunta dei citati funzionari ASL, quindi, va contro il percorso stabilito dal DPCM e precorre autonomamente le decisioni della Regione, la formulazione dei modelli organizzativi, la contrattazione sindacale e la conseguente individuazione di contratti.
Invitiamo quindi le S.S.L.L. , ognuno nell’ambito delle proprie competenze, a vigilare perché non vengano intraprese dalle AUSL estemporanee iniziative contro il personale sanitario penitenziario. Invitiamo inoltre i nostri iscritti a denunciare le eventuali azioni difformi dal percorso stabilito, circostanziando i fatti al nostro Legale tramite il sito Ufficiale della Società e preannunciamo fin’d’ora eventuali azioni legali da parte di SIMSPE, ed azioni informative sui mass media se si dovessero verificare tali illeciti.
Roma 1/09/2008
Il Presidente Andrea Franceschini