WORKSHOP ISTITUZIONALE – MODALITA’ WEBINAR
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L’epatite HCV-correlata e la sua diffusione, a causa anche dell’elevata concentrazione di detenuti tossicodipendenti, rappresenta oggi una ulteriore emergenza sanitaria prioritaria nelle carceri italiane.
La prevalenza dell’infezione da HCV nella popolazione generale è stimata infatti intorno all’1,3%, mentre valori più elevati sono riportati tra i detenuti.
Ciò è spiegato, oltre che dalla presenza cospicua di detenuti che hanno fatto uso di droghe per via endovenosa, anche dalla concentrazione di altri gruppi socialmente emarginati che presentano una maggiore probabilità di contagio.
Nonostante la pandemia da Covid-19 abbia avuto un impatto pesantemente negativo sul processo di eliminazione dell’Epatite C, con un decremento di circa il 90% dei trattamenti, porre oggi un argine a tale virus anche nelle carceri è possibile.
L’emendamento al Decreto Milleproroghe, approvato lo scorso febbraio 2020, ha infatti stanziato un fondo di 71,5 milioni di euro per il biennio 2020-2021 per l’accesso gratuito allo screening anche per i detenuti e adesso necessita urgentemente attivarne e favorirne la realizzazione entro l’anno anche nelle carceri.