INTRODUZIONE E OBIETTIVI FORMATIVI DEL CONGRESSO
Il detenuto ha diritto al pari del cittadino in stato di libertà alle prestazioni sanitarie di prevenzione, diagnosi e riabilitazione efficaci e adeguate sulla base di obiettivi generali e speciali di salute e dei livelli essenziali e uniformi di assistenza sanitaria. La Medicina Penitenziaria si presenta come una attività sanitaria complessa, problematica e peculiare per il contesto in cui si svolge dove è elevato il bisogno di salute. Il progressivo sovraffollamento, l’elevato turnover, lo stile di vita a rischio, il particolare rapporto medico-paziente, l’alta concentrazione di patologie, quali quelle infettive e contagiose (TBC, HIV, epatiti virali), le malattie psichiatriche, spesso in comorbidità con la tossicodipendenza (20-30% della popolazione carceraria), la crescente presenza degli stranieri (36%), la frequente diffidenza verso le istituzioni anche sanitarie, le conflittualità e il diffuso disagio sociale rappresentano le principali criticità che caratterizzano il sistema carcerario . Il progressivo aumento di suicidi registrati in quest’ultimi mesi rappresenta un’altra grave e importante drammaticità , che impone particolari e urgenti interventi specifici. A fronte di tali molteplici problematiche e ostacoli, è stato ampiamente dimostrato, negli Istituti Penitenziari di numerosi Paesi, come adeguati interventi di controllo delle patologie psico-fisiche abbiano consentito apprezzabili benefici in termini di salute non solo dei detenuti, spesso non afferenti alle Istituzioni sanitarie prima del regime di restrizione, ma anche della comunità libera, con la quale la popolazione ristretta è in costante scambio. Questo evento congressuale regionale, il primo dopo la riforma della Medicina Penitenziaria (prevista con il DPCM 1/4/2008) che ha sancito il transito della Medicina Penitenziaria al Ministero della Salute, riteniamo necessario e urgente favorire un aggiornamento professionale specifico agli operatori sanitari penitenziari, nonché promuovere e sensibilizzare un momento di confronto e di dibattito tra i principali attori coinvolti nella riforma, per analizzare lo stato dell’arte, individuare le criticità e, auspicabilmente, trasformarle in opportunità di interventi efficaci di salute pubblica, nonostante la carenza di risorse finanziarie del momento.
In definitiva, ottimizzare il servizio sanitario penitenziario, con il contributo di riflessione di tutti e la valorizzazione delle preziose competenze professionali acquisite dagli operatori sanitari penitenziari.
“Gli Istituti Penitenziari rappresentano un’occasione cruciale per un’efficace attuazione di interventi sanitari di prevenzione e trattamento. Tali interventi conseguono benefici non solo per i soggetti ristretti e le loro famiglie, ma anche per la comunità libera tra cui gli stessi ritornano al termine della detenzione”
(T.M. Hammet, American Journal of Public Health, 2003)