Milano, 28 novembre 2013 – Si è tenuto a Milano il 25 e 26 u.s. il primo Workshop SIMSPe di Cardiologia Penitenziaria, segnatamente dedicato all’interazione tra i reparti di Medicina Protetta e le strutture sanitarie intramoenia, grazie all’organizzazione voluta e coordinata dal Dott. Rodolfo Casati dell”Azienda Ospedaliera San Paolo,
Il rationale dell’evento si è basato sull’evidenza che la morbilità della cardiopatia ischemica in carcere è molto elevata. Spesso interessa pazienti giovani il cui scorretto stile di vita (fumo, obesità ipertensione, abuso di droghe) predispone a un precoce stress cardiologico. L’infezione da HIV e la terapia antiretro virale correlata costituiscono un ulteriore fattore di aggravamento del rischio cardiovascolare. I reparti di medicina protetta, sono quindi particolarmente impegnati nella diagnosi e nella cura di tali patologie.
Le scelte terapeutiche e il loro costante aggiornamento in campo cardiologico ed infettivologico sono in grado di modificare in misura importante la prognosi e la qualità di vita di tanti pazienti detenuti.
È necessario che le varie figure sanitarie operanti nei reparti di medicina protetta uniformino in modo omogeneo i modelli di assistenza cardiologica con il supporto delle strutture specialistiche di riferimento. Il programma scientifico è stato strutturato in forma di focus-on e dibattito aperto a tutti.
IN ALLEGATO IL FILE PDF CON TUTTE LE DIAPOSITIVE PRESENTATE