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Maria Grazia Floris
21/05/2011

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Lazio: denuncia sindacati dei medici: nelle carceri manca rispetto della salute

Lo stato di salute dei detenuti versa in uno stato di grave incertezza. A denunciarlo è il Coordinamento regionale intersindacale di sanità penitenziaria della regione Lazio (Fimmg, Ugl, Uil), che ha indetto una conferenza stampa oggi a Roma presso l’Ordine provinciale dei medici – chirurghi e odontoiatri.
Una situazione, quella denunciata oggi, che è stata determinata anche dai vuoti normativi seguiti al decreto del presidente del Consiglio dei ministri del primo aprile 2008 che ha sancito il passaggio di tutto il personale e le funzioni della medicina penitenziaria dal ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale. In particolare, il Coordinamento sindacale denuncia che il piano sanitario regionale 2010 – 2012 non ha saputo tenere conto delle specificità e delle peculiarità di un settore delicato come quello dell’assistenza sanitaria in carcere e che è stato elaborato senza alcuna consultazione dei medici penitenziari. “Il detenuto non ha alcuna possibilità di scelta e il sistema sanitario regionale non sta coprendo le carenze della sanità penitenziaria”, ha affermato Fausto De Michetti della Fimmg, sottolineando come non venga “rispettata la salute del cittadino detenuto”. “Le conseguenze – ha affermato ancora De Michetti – sono lunghi tempi di attesa e carenza di personale medico”. Inoltre, ha aggiunto l’esponente della Fimmg, “le prossime scadenze contrattuali prevedono l’allontanamento di molti medici”. In questo modo, ha proseguito, “il carcere viene a perdere personale con specificità professionali nel campo della medicina penitenziaria”. Infatti, fa notare il Coordinamento, se venissero applicate le norme che disconoscono il rispetto della legge 740 del 1970 si svuoterebbero improvvisamente le carceri di personale medico esperto, con probabile integrazione di personale ignaro di tutte quelle competenze specifiche che garantiscano una idonea assistenza sanitario all’interno delle carceri. Questi problemi sono peraltro acuiti dalla questione del sovraffollamento che secondo De Michetti contribuisce “all’attuale condizione di abbassamento del livello dell’assistenza sanitaria in carcere”. Ad aprire la conferenza stampa è stato il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Mario Falconi, che ha detto: “Il detenuto che ha problemi di salute più o meno gravi non trova assistenza adeguata perché viene privilegiato l’aspetto della sicurezza rispetto a quello della salute”.

Dire, 16 novembre 2010

 

Maria Grazia Floris
Author: Maria Grazia Floris

Medico chirurgo

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