Roma, 28 gennaio 2020 – Pubblicato da Alfredo De Risio, Federica Lai e Giacomo Salvanelli l’importante testo dedicato a chi opera “sul campo” penitenziario.
A seguire la Prefazione dell’Autore.
L’idea di pubblicare un libro sull’intervento psicologico in ambito penitenziario, agile nella struttura e di semplice consultazione sui temi proposti, risponde alla necessità consegnare una guida facilmente fruibile al lettore interessato. La popolazione target a cui il volume si rivolge è rappresentata in primis dai giovani professionisti della psiche, impegnati nel non facile tentativo di orientarsi tra “celle reali” e “celle culturali” ai quali, questo libro, intende mostrare in che termini vanno concepiti ed interpretati i compiti dello psicologo nello specifico del contesto penitenziario. I capitoli che accompagneranno il lettore, pertanto, senza la pretesa di volere essere esaustivi, tentano di tracciare un percorso di prassi operativa, volta a raccordare i principali nodi concettuali relativi al rapporto tra contenuto e contenitore, tra carcere e salute, tra individuo trasgressivo autore di reato e la società del diritto e delle scienze dell’uomo. Il libro lo si può così pensare, metaforicamente, come ad una bussola per rendere il cammino meno tortuoso ed il sapere più fluido e costituire un valido ausilio di studio per gli studenti universitari di area sanitaria, pedagogico giuridica e sociale che frequentano i relativi corsi di formazione di base e post/base. Molti dei concetti e degli istituti di base del sistema penitenziario sono in revisione sotto la spinta di profonde trasformazioni sociali nazionali e globali, ampliando confini e disegnando nuovi orizzonti socio antropologici, non sempre facili o di facile comprensione. La stessa fenomenologia criminale, sotto la spinta di questi mutamenti, è esposta a evidenti cambiamenti che costringono il sistema tutto ad elaborare nuove risposte a fronte di diversificate forme di criminalità. In relazione a questi mutamenti, ci apparso utile riportare, in appendice, alcune delle innovazioni legislative che supportano ed orientano l’intervento psicologico, sia esso dell’Esperto che del professionista del Servizio sanitario regionale. Poiché parliamo di professionisti che interagiscono con altri professionisti e si confrontano con detenuti-pazienti-persone, per comprendere meglio ciò che scaturisce da tali complessi rapporti, ci appare utile prendere in prestito il concetto gruppale di campo, cioè sia il contesto di sinergie e competenze in cui sono immersi i professionisti dei diversi settori caratterizzanti il contesto penale sia l’ambiente ristretto in cui vivono le persone alle quali si rivolgono i loro interventi e il loro operare. Tale scelta non fa del manuale qualcosa di diverso da quello che intende essere ab origine, cioè uno strumento per chiarire come il professionista psicologo – e di rimando tutte le altre professionalità di cura e di aiuto – debba rapportarsi all’individuo verso cui il suo operare si rivolge, in una dimensione costruita sul rispetto, sull’imparzialità – che abolisce il pregiudizio sul pregiudicato – e, naturalmente, sulla competenza.
Alfredo De Risio